Ieri abbiamo iniziato la nostra “Ode all’Autunno”
dedicandoci esclusivamente alla triade di Shonda. Oggi, invece, daremo una
rapida occhiata alle altre serie tv amate dal gufetto che sono (ri)iniziate
giusto in tempo per allietarci in questo cambio di stagione e delle quali
parleremo fino a che primavera, o ascoltitroppobassi, non ci separi.
(4x01
"A Tale of Two Sisters"; 4x02 "White Out"): attesissimo il
ritorno di C’era una volta e non perchè l’ultima stagione fosse stata questo
capolavoro, anzi! Altamente deluso nelle sue minime aspettative, il nostro
spettatore era pronto a prendere una drastica decisione: smettere di vedere uno
dei suoi telefilm preferiti. Ecco, tuttavia, che proprio alla fine dell’ultima
puntata quei geniacci di produttori decidono di sfamarlo con quel che basta per
assicurarsi almeno la visione di un’altra stagione. Dopo tutto quel verde
portato nella serie direttamente dal regno di Oz dalla Malvagia strega dell’Ovest,
un celeste ghiaccio invade, per i secondi finali della puntata, lo schermo: lo
spettatore finalmente rileva un battito di emozione e capisce che la nuova
fiaba che invaderà Storybrooke sarà Frozen. Esatto, non l’ennesima favola dei
fratelli Grimm o di Christian Andersen (tutte categoricamente passate dalla
mediazione del signor Disney, badate bene!), ma una storia entrata nelle nostre
vite solo pochi anni fa. Nonostante Elsa e Anna non facciano parte del nostro
background infantile, la scelta sembra essere giustissima e i primi due episodi
della quarta stagione scorrono (finalmente!) in modo piacevole. Sembra tutto
rose e ghiaccioli, eppure qualche stridore di unghie sulla lavagna si avverte.
Dopo che Rumplebuono accontenta Belle e la porta a fare il viaggio di nozze
della durata di 13 ore a circa 17 km da casa, arriva subito Rumplecattivo che
trova nientepopodimenoche il cappello dell’Apprendista Stregone di Fantasia.
Seriamente, ditecelo… ma quanto vi paga la Disney? Sempre in tema sponsor
celebri, durante la loro luna di miele Rumple e Belle ballano sulla note di
tisorpenderàcomeilsoleadest dentro una biblioteca casalinga enorme con degli
outfits che tutti noi disneyani doc conosciamo fin troppo bene. Suvvia, state
esagerando.
Altra nota stonata
di questo piacevole inizio di stagione è la povera Evil Queen. Prima è cattiva,
poi è buona. Torna cattiva dopo 10 minuti, poi si pente ed eccola ancora buona.
Poi Emma parla e zacchete, cattiva. Poi Harry sorride ed è tutta occhioni e
bontà. Si scheggia un’unghia e maledice tutti. Insomma, le opzioni sono due: o
facciamo una petizione “Salviamo Regina dalle grinfie dei produttori“ oppure le
paghiamo il Grillo Parlante per sistemare il suo bipolarismo. Fatto sta che
Emma riporta indietro dal passato la primamortaoranonpiùmorta Lady Marian e Robin,
a causa dei suoi rimorsi di coscienza, torna con la coda (da volpe) tra le
gambe dalla moglie. E Regina non ci vede più. Prende il suo portachiavi, più
grande di quello di San Pietro, va al manicomio e libera lo specchio delle sue
brame: cattiva di nuovo. Infatti, appena esce fuori un nuovo mostro di ghiaccio
tutti subito a dare la colpa a lei, povera.
Ora, vogliamo
parlare di Hook e Emma? No, non parliamone, altrimenti finirei con una serie di
improperi contro la savior. È proprio vero, chi ha il pane non ha i denti. Ed
evidentemente non ha neanche un guardaroba, dal momento che sono più o meno
quattro stagioni che indossa lo stesso paio di jeans, gli stessi stivali, la
stessa maglia della salute e lo stesso giubbino di pelle. Indubbiamente è stata
orfana troppo a lungo per capire che i genitori servono anche per dare le
paghette.
Terminiamo con i
lati negativi parlando della coppia più fastidiosa del piccolo schermo, che
guarda caso è anche una coppia nella realtà. Ovviamente sto parlando di
Biancaneve e del Principe Azzurro. Anche solo il pensare a loro mi fa spuntare
contemporaneamente una carie e un’ulcera perforante, che piacere!
In ogni caso, Mary
Margaret ha partorito, anche se non sembrerebbe e David ci ha fatto davvero,
davvero, davvero tanto apprezzare i parrucchieri da uomo. Davvero tanto.
(Ma soprattutto, in
tutto questo, chi caspita è Bo Peep? La pastorella fidanzata di Woody di Toy Story! Cioè,
seriamente. Disney datti un contegno.)
Tra questi
spiacevoli teatrini, tuttavia, assistiamo ai bellissimi flashback, prima ad
Arendelle e poi nella Foresta Incantata, dove la storia di Anna ed Elsa ci
coinvolge fin da subito, facendoci aspettare il momento in cui uscirà fuori
Violetta ad urlare "Let it gooooooo". (No, non è vero, Violetta no, per favore.)
E il momento più
bello in assoluto è al termine della seconda puntata quando vediamo la gelataia
di Storybrooke che, nonostante il blackout (prontamente salvato dall’ora della
poppata di Neal), è riuscita a salvare tutti i suoi gelati, e non grazie all’ottima
autonomia della sua cella frigorifera. Okay, lo ammetto, il momento di per sé non
è tra i più emozionanti, è solo bello per noi orfani di Lost ritrovare in ogni
stagione un nuovo naufrago che approda a Once upon a time (anche se attendo con
ansia l’arrivo di Sawyer).
E il verdetto del
gufetto è: i messaggi subliminali della Disney non ci rovineranno questa promettente
stagione, solo Violetta potrebbe. Quindi, per favore, non chiamatela.
8/10

E il verdetto del
gufetto è: continuate così e Ronn Moss chiederà di unirsi al cast; no, mettete giù quei telefoni, non
sarebbe positivo per lo show.
5/10

La prima è: alcol. La seconda è: ho odiato Addison con tutto il cuore e
terminato Private Practice per inerzia; questo non potrà mai essere peggiore.
La terza è: ma è possibile che la Walsh stia bene con qualunque cosa e con
qualunque improbabile frangia?! La quarta: il biondino (già visto in 2 Broke
Girls, btw.) rende il tutto più interessante.
E il verdetto del
gufetto è: direi che le considerazioni fanno ben sperare, però, per favore,
comprate una utilitaria alla Walsh, quel furgoncino hippy non si può vedere!
7/10
(1X01 “Pilot”): lei si è appena trasferita a New
York. Lui è obbligato dalla moglie di un suo amico ad uscire con lei. Pessima
idea. Lui dopo 3 giorni, 5 chiacchierate con la sorella, 7 minacce dalla sopra
citata moglie dell’amico, si pente e ci riprova. Ari pessima idea. Lui,
stavolta senza nessuna spinta esterna, si ripente e ci ririprova. Stavolta va
bene.
Okay, la trama non ha nulla di esaltante, ma io devo ancora digerire la
fine di How I met Your Mother (piango. Sto realmente piangendo.) e questa serie
ha lo scenario giusto per noi amanti del New Jersey.
Se non avete trovato nulla di sbagliato nella frase precedente, non
siete degni di Manhattan (love story).
E il verdetto del
gufetto è: la storia mi è parsa un po’ moscia, lo skyline l’ha risollevata
subito.
6/10

E il verdetto del
gufetto è: è la serie giusta per chi ha bisogno di qualcosa di non impegnativo.
Ma per niente impegnativo, eh! Però è piacevole con i suoi stereotipi portati
all’eccesso.
6/10
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